La storia dell’Ulivo affonda le proprie radici nella storia stessa dell’umanità, s’intreccia con le religioni, la mitologia e le storie popolari, fino a confondersi.
Comparsa per la prima volta probabilmente nell’Asia occidentale, si diffuse in tutta l’area mediterranea, dove il suo culto fu consacrato da tutti i suoi popoli. Fin dai tempi più remoti l’Ulivo venne considerato un simbolo di spiritualità e sacralità.
Sinonimo di fertilità e rinascita, di resistenza alle ingiurie del tempo e delle guerre, simbolo di pace e valore, l’Ulivo rappresentava nella mitologia, come nella religione, un elemento naturale di forza e di purificazione.
Nell’antica Grecia, agli Ateniesi vincitori venivano offerti una corona di olivo ed un’ampolla d’olio; mentre gli antichi Romani intrecciavano ramoscelli di olivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi.


È ormai accertato che la sua coltivazione risale ad almeno 6.000 anni fa: ne fanno fede racconti tradizionali, testi religiosi e rinvenimenti archeologici.
Probabilmente la pianta ebbe il suo habitat originario in Siria ed i primi che pensarono a trasformare una pianta selvatica in una specie domestica furono senza dubbio popoli che parlavano una lingua semitica.
Dalla Siria facile fu il suo trapianto in Grecia dove trovò una inaspettata fortuna e applicazione che la resero, poi, indispensabile ai popoli antichi del Mediterraneo.
Sono circa settanta le citazioni che se ne fanno nella bibbia, ad esempio:
IL MONTE DEGLI ULIVI